Non ci si stancherà mai di ripetere quanto sia straordinaria la bellezza gastronomica dell’Italia. Una bellezza fatta di particolarità, ricette uniche, preparazioni artigianali e profonde differenze che segnano la Penisola non da regione a regione, ma il più delle volte proprio da comune a comune. E il caso della Ventricina del vastese ne è una perfetta dimostrazione.

L’identikit della ventricina

Quando si parla della Ventricina del vastese non ci si riferisce solamente ad un alimento, per quanto dal sapore, dalla consistenza e dall’odore meraviglioso e avvolgente. La ventricina racchiude perfettamente tutte le principali caratteristiche dell’Abruzzo, di quelle che www.visitareabruzzo.it racconta regolarmente.

Innanzitutto quelle naturalistiche, con numerosi allevamenti di maiale che rappresentano per gli abruzzesi una delle principali fonti di sostentamento. Per questo la ventricina non è solamente un piatto da servire in tavola, ma ben rappresenta il sudore del lavoro, le speranze stagionali e la storia identitaria della zona di Vasto con tutto il procedimento artigianale di preparazione, conservazione e produzione.

La Ventricina del vastese è realizzata con la migliore carne di maiale (motivo per cui viene considerato un salume nobile), unita al peperone trito e al finocchietto, per un sapore consistente, contadino, tipicamente locale. La ventricina non è solamente un simbolo, ma il vero frutto di tutto ciò che compone questo angolo periferico d’Abruzzo. La zona del vastese, infatti, quella tipica di produzione di questo salume, è quella segnata dalla zona pedemontana e collinare che procede in direzione dei fiumi Trigno e Sinello. È una terra che riflette nella ventricina tutte le sue migliori qualità, sia negli ingredienti, ma anche nella lavorazione artigianale e nella produzione fedele alla tradizione.

Un motivo di festa, di gioia e condivisione

Per capire la Ventricina del vastese è importante conoscere l’Abruzzo e gli abruzzesi, così come tramite la ventricina si comprendono molte delle caratteristiche di questa gente e questa terra. Due elementi fondanti del modo di vivere degli abruzzesi sono proprio la festa, l’amicizia e l’accoglienza. Storicamente, infatti, la ventricina veniva conservata in casa in attesa dei giorni di festa più importanti (eventi di famiglia, feste patronali, eccetera) per poi essere aperta, servita e gustata in questo clima di gioia in compagnia delle persone più care.

Come abbiamo avuto modo di scoprire la Ventricina del vastese non è solo il salume tipico dell’Abruzzo, ma è proprio la sua carta d’identità, il documento principale e il modo migliore per raccontare la storia di questa terra che si estende tra il mar Adriatico e l’Appennino.

Una storia di qualità

Per raccontare la Ventricina del vastese bisogna partire dalla qualità della carne, allevata allo stato brado e senza l’impiego di alcun tipo di prodotto chimico per l’alimentazione e la cura degli animali. Le parti di carne maggiormente impiegate sono quelle della spalla, della pancetta, dei prosciutti e della cappa, con una componente di grasso che si aggira intorno al 30%. Dopo aver terminato la preparazione dell’impasto la ventricina viene lasciata stagionare per circa sessanta giorni, per poi ungerla con della sugna in modo da prolungare di altri tre mesi la stagionatura in maniera dolce.

Oltre a essere gustata nella sua purezza, la Ventricina del vastese è ottima anche come condimento per i primi piatti e per la pasta,

Ogni luogo è un insieme di storie, di vite, di paesaggi, di natura, di eventi, di fatica e di lavoro che costituiscono gli ingredienti di ogni migliore storia che possa essere raccontata. Ma per assaporarne, odorare, ammirare e toccarne tutti i dettagli, la gastronomia di quel posto è il luogo migliore dove darsi appuntamento. E la Ventricina del vastese è per l’Abruzzo un appuntamento romantico e passionale, come quello delle migliori storie d’amore.