Keyword e query, la lingua che devi parlare sul web

Ogni giorno vengono pubblicati numerosi post, articoli, focus e approfondimenti su come scrivere contenuti di qualità che possano scalare le posizioni della SERP, la lista dei risultati di una ricerca sui motori di ricerca. Questo a dimostrazione di come si tratti di un argomento molto sentito e percepito dai tanti che operano in questo settore e vogliono sfidare un’agguerrita concorrenza.

Un dato certo quando si studiano e analizzano gli algoritmi che gestiscono i risultati del posizionamento di un sito web (SEO) all’interno dei risultati sui motori di ricerca è quello che bisogna scrivere contenuti di qualità. Questo significa che le parole, gli ingredienti di ogni articolo, devono essere di prima scelta e utilizzate con sapiente parsimonia. Non vanno certamente sprecate o utilizzate casualmente, ma con il giusto mix utile a raggiungere lo scopo.

Parole scritte per essere lette

Quando ci si occupa dello sviluppo e gestione di un sito web bisogna avere chiaro in mente che l’obiettivo non è quello sic et sempliciter di risultare tra i primi posti delle ricerche, ma di fornire risposte alle ricerche che gli utenti svolgono sul web. Il fine di ogni articolo o contenuto sul web (non solo testuale) deve essere quello di risultare informativo ed esaustivo per chi lo legge. E il lettore finale è una persona, non l’algoritmo. Questo lavora affinché tra i milioni di risultati possibili al lettore finale arrivi un contenuto utile. Si scrive per i lettori, non per i motori di ricerca, per quanto i motori di ricerca svolgano un ruolo fondamentale che non bisogna ignorare. Per questo motivo è fondamentale parlare della differenza tra keyword e query. Vediamo di cosa si tratta.

keyword e query

Query e keywrd, qual è la differenza?

Nonostante possano apparire simili e la distinzione possa inizialmente risultare ostica da comprendere, per query è da intendersi la parola o insieme di parole che effettivamente gli utenti digitano (con la tastiera fisica del pc o con quella virtuale dello smartphone) nella barra del motore di ricerca. Le famose keyword, invece, sono la parola o l’insieme di parole che si trovano all’interno del contenuto, scritto in relazione a quella specifica query. Questo significa, provando a semplificare, che le query sono le domande che un utente pone al motore di ricerca e che le keyowrd sono le risposte che il motore di ricerca individua negli articoli.

Un gioco di domande (query) e risposte (keyword)

Le parole delle query e delle keyword possono coincidere, ma non è sempre così. Anche perché esistono diverse tipologie di query e diverse tipologie di keyword. Com’è possibile? Si tratta del modo di spiegare in maniera digitale e con il linguaggio degli algoritmi dei motori di ricerca quelle che sono le categorie della comunicazione tra persone.

L’errore banale da non commettere è quello di utilizzare le parole chiave (keyword) come fossero semplici mattoncini da incastrare tra loro in maniera approssimativa. Gli algoritmi dei motori di ricerca, infatti, non ragionano (ci si passi il termine) più sulla semplice corrispondenza delle parole. Sia perché esse possano essere fraintese (se dico ‘pesca’ intendo il frutto o l’attività con i pesci?), sia perché possono essere volutamente utilizzate in maniera ambigua. Con un danno per i lettori.

Il linguaggio del digitale non è molto differente da quello naturale e per essere convincenti (e quindi vincenti); cambiano i mezzi, gli strumenti per comprendere ciò che le persone cercano (e quindi ciò di cui hanno bisogno) e il modo di usufruire di questi contenuti. Ma l’interazione principale rimane sempre quella tra due esseri umani. E la comprensione e l’utilizzo corretto delle query e delle keyword è il modo per far capire al motore di ricerca che si sta lavorando correttamente.

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