Ogni volta che metti piede su un aereo, al momento del decollo pensi: «Ma chi me lo ha fatto fare?». ” ho paura di volare” E giuri a te stessa che non lo farai mai più.

Non preoccupatevi perché non siete le uniche, secondo un’inchiesta, solo il 40% dei passeggeri si sente a suo agio a bordo di un aereo, mentre il restante 60% prova disagio, paura o addirittura panico.

Cosa succede quando si ha paura di volare?

Siamo animali terrestri. Fondamentalmente non siamo stati ideati per volare e pertanto è possibile percepire il fenomeno come strano o alieno. Quando siamo spaventati la parte più primitiva del cervello emotivo prende i comandi e la corteccia razionale viene per lo più ignorata, quindi tutte le statistiche che forniscono una prova empirica del fatto che volare sia di gran lunga più sicuro rispetto a guidare vengono trascurate da una persona spaventata.
Questa patologia si chiama Aerofobia o Aviofobia ed è la paura di viaggiare in aereo.

Evidenziamo quali sono le caratteristiche di chi soffre della paura di volare:

  • Si viene colti da una sensazione fisica insopportabile anche solo all’idea di salire sull’aereo
  • Ci si sottopone a viaggi interminabili in automobile o in treno piuttosto che volare
  • Quando si è riusciti a superare il timore di salire a bordo dell’aereo, si è poi stati malissimo per tutto il viaggio

Le radici della paura

Dietro alle nostre paure, dalla più innocente alla più incontrollabile, si apre un universo di significati che affonda le radici nel nostro inconscio. Chi teme di volare ha certamente il timore che possa succedere un sciagura, che si possa precipitare. In realtà però l’aeroplano per le sue caratteristiche alimenta anche altre paure: la claustrofobia e il terrore del vuoto. Se andiamo a cercare ancora più a fondo vediamo che da un punto di vista simbolico questa paura assume anche altri significati. L’aereo ci porta a spiccare il volo, a staccarci dal suolo, evoca quindi la perdita dei punti di riferimento: la terra sotto i piedi, casa nostra, le strade e i confini che conosciamo. Quando siamo in volo, sospesi nell’aria, dobbiamo rinunciare a qualsiasi forma di controllo e affidarci completamente alle mani del pilota. Quindi il terrore di precipitare esprime in fondo proprio la paura di lasciarsi andare, di cedere al controllo su tutto e su tutti.

Perché l’aereo è il mezzo più sicuro al mondo:

NEI CIELI NON SIETE SOLI.

In media, ogni giorno volano più di 8 milioni di persone. Nel 2013 il numero totale dei passeggeri civili è stato di 3,1 miliardi (pari al 44% della popolazione mondiale). Durante questo periodo ci sono stati “soltanto” 81 incidenti e 210 morti.

 

SQUALI.

David Ropeik della Harvard University nel 2006 ha calcolato che le probabilità di morire in un incidente aereo sono una su 11 milioni. Sì, è più facile morire per l’attacco di uno squalo (1 probabilità su 3 milioni).

 

123 MILA ANNI.

Ma c’è chi è ancora più ottimista: nel 2013, Arnold Barnett, professore di statistica del MIT di Boston ha stabilito che il rischio di morte per i passeggeri di linee aeree commerciali è di 1 su 45 milioni di voli. Secondo il New York Times, un viaggiatore potrebbe volare dunque ogni giorno per 123.000 anni e essere ancora al sicuro (fonte: New York Times).

 

CIELI AFFOLLATI.

Al mondo ci sono ben 49.871 rotte aeree su cui si calcolano 102.465 voli giornalieri. I soli voli delle tre principali alleanze aeree (Star Alliance, One World e Sky Team) sono 47.777.

 

LAVORO.

L’aviazione civile dà lavoro a oltre 57 milioni di persone e incide per 2.200 miliardi di dollari sull’economia mondiale.

 

SICURI IN VOLO.

Volare è il mezzo di trasporto più sicuro. I dati si riferiscono ai soli Stati Uniti, ma sono inequivocabili: gli incidenti provocherebbero 0,06 morti ogni miliardo di miglia percorsi. Gli autobus 0,14, la metropolitana 0,24, i treni 0,47, le auto 5,75 e le moto 217.

 

PAURA DI GUIDARE?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sono stati più di 1,2 milioni di morti per incidenti stradali in tutto il mondo nel 2010. La strada è la principale causa di morte per i giovani tra i 15-29 anni di età. L’Università di Oxford ha calcolato che nel 2006, gli inglesi avevano una probabilità su 36.512 di morire in un incidente automobilistico e una su 3,5 milioni di morire in un incidente aereo.

 

TURBOLENZE.

Chi ha paura di volare ha il sacro terrore delle turbolenze. Infondato.
Esistono tre tipi di turbolenze: leggere, moderate e gravi.  Per i piloti, quella leggera non è diversa da una strada accidentata per un autista di taxi. Quella moderata neppure li intimorisce: di solito dura 10/15 minuti, se persiste il pilota può provare a portare l’aereo a un’altitudine diversa.
La turbolenza forte è rarissima: pochi minuti su circa 10 mila ore di volo di un pilota. È scomoda ma non pericolosa. L’aeromobile può essere deviato in altitudine fino a 30 metri, ma niente di quello che si vede nei disaster movie al cinema.

 

L’AMORE VINCE.

Lo psicologo ed ex capitano dell’aviazione americana Tom Bunn ha messo a punto un programma contro la paura di volare che si chiama Soar e si basa sul rilascio di ossitocina, giornalisticamente nota come l’ormone dell’amore. Secondo lui, abituandoci a immaginare, con un po’ di esercizio, una fonte affidabile di ormone dell’amore, come il proprio cane, un momento di appagamento sessuale, il volto del partner, ecc, l’ossitocina entra in circolo e l’amigdala non rilascia più l’ormone dello stress responsabile dell’ansia in volo. Provare per credere.